La trappola del “Contatto a 2 centesimi”: cos’è e come evitarla

Vetri, gioielli, carta stagnola.

Questi sono i principali oggetti presenti in una casa qualunque che attirerebbero l’attenzione di qualsiasi gazza ladra.

Se non lo sai, la gazza ladra è una sorta di corvo elegante fortemente attratto da oggetti luccicanti; una volta avvistati, ci si scaraventa per rubarli, abbellire il suo nido e riuscire ad attrarre gli esemplari femmina.

Un simile comportamento si può osservare anche nel mondo del fanta-marketing.

Molti esperti di pubblicità, al pari della gazza ladra, sfruttano le mode del momento per provare ad attirare la tua attenzione.

Uno degli oggetti sbrilluccicanti esposti nel nido del marketer del ventunesimo secolo per iniziare a corteggiarti, per esempio, sono i contatti di potenziali clienti ottenuti a prezzi molto invitanti tramite campagne su Facebook.

I famosi “lead a 2 centesimi”.

Il detto “non è tutto oro quello che luccica” non è mai stato più calzante nella storia del marketing…

… ma vediamo perché.

L’effetto slot machine pronto a fiammare le tue casse 

Il pericolo legato a “contatti a prezzo basso” è lo stesso che colpisce i giocatori d’azzardo con le slot machine: dopotutto cos’è 1 € da mettere in una macchinetta se pensi che puoi vincerne centinaia?

La differenza per un imprenditore è che la trappola è più subdola, perché effettivamente vedi che la macchinetta ti dà costantemente indietro qualcosa: questi benedetti contatti a 2 centesimi.

Ed ecco che continui a inserire le monetine, una alla volta, giorno dopo giorno…finché però, al contrario di quanto ti aspettavi, ti ritrovi comunque con il portafogli vuoto.

Se ti sei trovato in situazioni simili, permettimi di metterti in guardia sul perché le sponsorizzate dal basso costo per contatto non ti servono minimamente per espandere la tua attività geolocalizzata e acquisire nuovi clienti.

Ecco perché pagare per CREARE una lista contatti non è un investimento

Molti professionisti del marketing si impegnano nel mettere in piedi delle campagne pubblicitarie in modo che queste ti portino tanti click.

Il numero di contatti generati è l’unica metrica di riferimento usata per valutare l’andamento della campagna… e questo rappresenta un errore parecchio grosso.

Nella valutazione dell’investimento fatto, questo NON è né l’unico numero da tenere in considerazione, né quello più importante in primo luogo.

Il motivo è legato al funzionamento di Facebook:
Il suo algoritmo è programmato per darti il risultato che desideri al più basso costo possibile. 

Iper-semplificando questo è il punto.

Detta così pare non ci sia neanche nulla di male, eh?

Il problema è che il suo parametro per misurare il successo della campagna è la quantità di contatti generati… ma non la qualità degli stessi.

Per raggiungere l’obiettivo (numero elevato di contatti al costo più basso) ti servirà su un vassoio d’argento anche i contatti più “sporchi”

Un po’ come un volantinatore delle ONG che deve presentare a fine giornata un numero minimo di contatti raccolti per strada: potrebbe semplicemente prendere i numeri di passanti a caso che non sono interessati a sborsare un centesimo…o addirittura inserire numeri falsi, giusto per far vedere a chi lo paga che ha fatto i compiti.

E indovina chi ha pagato per niente in questo caso? Esatto… tu.

Quindi è nel tuo interesse che i contatti che ti vengono dati siano di veri e potenziali clienti.

La tecnica di Facebook per ingannarti:
riconoscila e mettiti in guardia

Lo sappiamo tutti: Facebook ha a sua disposizione i dati di miliardi di utenti e guadagna mettendo a tua disposizione la sua intelligenza artificiale, incrociando le informazioni che ha al servizio dell’obiettivo specifico che vuoi raggiungere.

Per esempio, puoi istruire Facebook per darti più visualizzazioni possibile: lui prende le informazioni dei suoi utenti, le confronta con il tuo business e fa vedere il tuo contenuto a chi ha più probabilità di cliccare.

Oppure, se il tuo obiettivo è generare un dato numero di commenti, sulla base dello storico che ha, mostrerà la tua campagna a chi ha più probabilità di lasciare commenti.

A questo punto potresti dire: 

“Fantastico! Caro Facebook, il mio obiettivo è più conversione. Mostra la mia pubblicità a tutti i tuoi utenti che hanno più probabilità di chiamarmi e comprare!”

… peccato che Facebook non conosca il parametro “diventa cliente”.

Facebook non ha idea di cosa succede dopo il “lascia i tuoi dati” (che è proprio ciò che a te serve e interessa).

Nessuna azienda cresce grazie a quanto è piena la sua rubrica alla lettera “P” di Persone che non hanno mai comprato.

L’unica utilità di quei contatti è dare a Facebook materiale per dirti “continua a mettere monetine, vedi che ti porto gente?!”. 

Dal suo punto di vista ti sta anche dicendo la verità: l’obiettivo di portarti gente lo raggiunge… ma ancora, lo fa in termini quantitativi e non qualitativi.

Certo, magari quei contatti li paghi anche poco… 

… ma se sono contatti inutili, quei 2 centesimi sommati vanno dritti a rimpolpare le fila dei budget pubblicitari ogni mese sprecati da liberi professionisti e imprenditori locali che, pian piano, si convincono che fare marketing sia solo una perdita di tempo e di soldi.

Contatto, appuntamento, CONTRATTO: l’unica sequenza ammissibile

A un’azienda serve avere contatti che si trasformano in appuntamenti e appuntamenti che si trasformano in contratti.

Per riuscirci, devi sapere come usare Facebook nel modo giusto. 

L’unico numero che conta è quello che ti dice quanto hai guadagnato da una campagna. 

È per questo che sono di gran lunga preferibili 10 contatti pagati 20 euro l’uno su cui triplichi gli utili rispetto a 300 contatti non convertiti a 2 euro l’uno.

Chiarito questo, ora arriva la domanda da un milione di dollari…

Come puoi scovare quei “10 contatti” che triplicano il tuo utile?

Escludendo casuali colpi di buona sorte, l’unico modo per identificare con precisione clinica il tuo potenziale cliente tra gli utenti di Facebook è iniziare una serie coordinata di test.

Questa è la parte di ogni campagna in cui volutamente produci anche contatti “sbagliati”, che ti permettono di capire chi escludere e chi includere nella tua “caccia al contatto giusto”. 

Nella seconda fase della campagna, hai già capito a che persone rivolgerti e ti concentri nel trovarle.

A questo punto, ti serve identificare la chiave che apre le porte al tuo cliente ideale: il contenuto che porta il tuo pubblico ad alzare la mano e auto-denunciare il suo interesse.

Dopo di che, dovrai seguire una serie di operazioni per convertirlo in un cliente.

Tanto per intenderci, non recuperi i tuoi investimenti in pubblicità se trovi il contatto già pronto: questo tipo di contatto non esiste. Giusto se la dea della fortuna ti ha sotto la sua ala, magari te ne arriva uno su 1000, ma è un numero insufficiente per costruirci sopra un business.

Altro discorso è invece il contatto target, quello che ha effettivamente bisogno della soluzione che offri: lui esiste. E ti conviene avere i sistemi giusti se vuoi trovarlo e trasformarlo in un cliente. 

È proprio sulla sincronia tra il sistema di attrazione e il sistema di conversione che si basa ClientiElite, il nostro programma di marketing specializzato per attività geolocalizzate.

Questa sincronia è fondamentale per la tua attività perché in assenza di un sistema di attrazione, ti ritroveresti magari con tanti contatti… ai quali però non interessa davvero il tuo prodotto o servizio.

Se invece hai un sistema di creazione contatti, ma è scollegato dal tuo sistema di conversione, il rischio è quello di ritrovarti con una serie di contatti ottimi che non riesci a trasformare in clienti.

Ricapitolando, se vuoi capire perché nonostante la qualità del tuo servizio o prodotto e le tue attività di promozione non sei ancora sommerso di clienti, le ragioni possono essere due:

  1. i contatti delle tue campagne non sono di qualità;
  2. ti manca il sistema adeguato per convertirli in clienti.

Da 8€ al giorno regalati a Facebook e lavoro di ripiego a un’agenda piena: il caso di Claudia D’Andrea

Quelle che hai letto fino ad ora rappresentano le difficoltà che aveva Claudia D’Andrea, counselor olistico, che si era affidata alle più gettonate tecniche pubblicitarie per promuovere la sua nuova attività.

“Ho seguito consigli come pubblicare ogni giorno un post e fare la newsletter (ma avevo pochissimi nominativi), investire un po’ su Facebook, quegli 8€ al giorno, fare dei volantini… un po’ alla carlona. Continuavo a ripetermi che forse il counseling non funzionava, che non sono brava come counselor.

Mentre tutti gli altri di marketing dicevano aria fritta, voi mi continuavate a dire ‘guarda che il marketing è una questione matematica’. 

Mi dicevo ‘vedremo se sarà così’ e in realtà già dal giorno dopo che abbiamo iniziato tramite la vostra app sono arrivati i contatti.

I primi 10 giorni avevo mal di testa perché dovevo star dietro a tutti i nominativi da richiamare. 

Non ci volevo credere. All’inizio ho pensato ‘se ogni giorno è così, non ce la farò mai a stare dietro a tutti questi contatti’. 

In un mese ho iniziato a lavorare, sono arrivate le clienti, ho seguito tutti i vostri consigli. Ho fatto tutto e questo aiuta tanto.

Anche cosa dire al telefono perché io odio la promozione e il dover star lì a convincere le persone, invece con il vostro sistema vengono selezionate le persone giuste estremamente predisposte al farsi aiutare.

Prima lavoravo ancora un poco come insegnante, adesso non lo faccio più. Ho trovato la mia struttura: una parte di giornata la dedico alle chiamate, il resto alle sessioni con le clienti. 

Dalle 9 alle 20 la mia giornata è piena.

Non so come Facebook arrivi a trovare queste persone: avete impostato i criteri giusti del target, delle pagine, delle donne.

Avete trovato un modo di arrivare a quello, perché sennò Facebook non serve a niente, è tempo perso.”

Proprio come fa notare Claudia, Facebook è una macchina che, per quanto avanzata, ha dei punti deboli da cui non devi farti ingannare ma che puoi usare a tuo vantaggio.

Ecco come ottenere SUBITO gli stessi risultati di Claudia

Grazie all’identificazione dei contatti giusti e all’applicazione dei protocolli corretti, i nostri partner riescono a ottenere risultati fuori dal comune rispetto alla stragrande maggioranza di liberi professionisti e imprenditori locali.

Tutto inizia dal creare una macchina di acquisizione clienti che funzioni in modo specifico per te, per la tua attività e per la tua zona.

Questa ricerca comincia a partire dalla prima sessione strategica con un advisor di Wave Marketing che valuta con te se ci sono i presupposti per lavorare insieme: è anche la sede in cui potrai farci ogni domanda che ritieni opportuna per capire come funziona ClientiElite.

Se anche tu non vedi l’ora di avere l’agenda piena come Claudia grazie a un sistema creato su misura per far crescere la tua attività, puoi candidarti gratuitamente alla tua prima sessione strategica.

Ti chiediamo di compilare una candidatura per due ragioni:

La prima è che le campagne di ClientiElite si basano esclusivamente su ricerche di mercato e oltre 500 test in 40 settori diversi.

Se non abbiamo già delle strategie di comprovato successo per il tuo settore o per la tua zona, non ci sogniamo neanche di farti promesse a vuoto: sarebbe un insuccesso per te e, di conseguenza, per noi.

La seconda ragione è che garantiamo ai nostri partner l’esclusiva di zona durante tutta la durata del progetto per evitare di remarti contro lavorando con il tuo concorrente. Questo potrebbe voler dire che al momento non abbiamo disponibilità nella tua area geografica.

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Non vediamo l’ora di conoscerti e di poter raccontare presto la tua storia di successo!

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